lundi 6 mai 2013

Eugenio De Signoribus


CAMPO H

nell’ontaneto impietrito
sotto una lana di foglie
ogni fianco è sfinito

è qui la stele bianca
bianca d’ogni altro indizio!

– Non v’ho cercato!
Non cercatemi! –
pare salga uno sdegno…

– Làsciati toccare, pietra,
sponda di penitenza!

siamo qui per un pegno,
snodo di resistenza!... – 




CAMPO K

il tuo sguardo non pare di riposo
sotto l’opaco cielo che distilla

una pena che nella mente vive
come una vena ignota e insoffocata

la coltre dei sassi grigiolividi
protegge l’imperfetto del tuo suolo

e forse non ha requie l’interdetto,
il tabù del nome, la vergogna

di non essere a posto in nessun posto
(permanente l’ingiuria di radice…)

la lettera discosta e irreparata
alla sorte dell’acqua ormai imminente

ripete che il tuo lume intermittente
va nella piega umana desolata


Soglie praghesi, 2009-2011, “Nuova Corrente” 150 - 2012, inédit en volume